Def è l’acronimo di Documento di economia e finanza, un report ufficiale redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze di uno Stato che fornisce una valutazione dettagliata della situazione economica e finanziaria del Paese. Si tratta del più importante strumento di programmazione economica del governo in quanto riporta:
- gli obiettivi a tre anni della politica economica del Paese;
- le stime sull’andamento delle finanze pubbliche e dell’economia nazionale;
- le riforme che verranno attuate dal governo in futuro.
Il contenuto del Def
Il Def contiene una serie di informazioni cruciali per comprendere la politica economica del governo, come le previsioni di crescita del PIL, l’andamento dell’inflazione, il bilancio pubblico, il debito pubblico, le politiche fiscali e monetarie adottate, nonché le riforme strutturali in corso o pianificate. In Italia, dal 2011, è costituito da tre parti:
- il Programma di stabilità, redatto dal dipartimento del Tesoro e sottoposto al controllo dell’Unione europea. Al suo interno sono indicati gli obiettivi triennali della politica economica e il quadro delle previsioni, con evidenza degli scostamenti rispetto al precedente Programma;
- la sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica, curata dalla Ragioneria generale dello Stato e con al suo interno l’analisi e le previsioni per le finanze pubbliche;
- il Programma nazionale di riforma, in concorso tra il dipartimento del Tesoro con quello delle Politiche comunitarie, in cui sono presenti le riforme che il Paese intende attuare.
A cosa serve il Def
Il Def ha lo scopo principale di fornire una visione chiara e trasparente della situazione economica del Paese, al fine di facilitare la comprensione delle scelte politiche ed economiche adottate dal governo. Inoltre, il documento rappresenta uno strumento di comunicazione con gli investitori internazionali e le istituzioni finanziarie internazionali.
I tempi del Def
Il Def viene solitamente pubblicato annualmente o semestralmente, a seconda delle normative nazionali. Tuttavia, in alcuni casi eccezionali, può essere rilasciato anche in forma straordinaria per affrontare situazioni economiche particolarmente critiche o per fornire aggiornamenti sulle politiche economiche in corso. In Italia, a partire dal 1988, deve essere inviato al Parlamento per l’approvazione entro il 10 aprile di ogni anno, per essere poi aggiornato a settembre.
Def e mercati finanziari
Il rilascio del Def può avere un impatto significativo sui mercati finanziari, poiché gli investitori lo considerano un indicatore importante per valutare la stabilità economica di uno Stato. Le previsioni in esso contenute possono infatti influenzare le decisioni di investimento e i tassi di interesse sul debito sovrano. Dopo la pubblicazione del Def, economisti, analisti finanziari e media specializzati analizzano e commentano il documento al fine di fornire una prospettiva più approfondita sulla situazione economica del paese e sulle implicazioni per i mercati finanziari.